YouTube è una delle realtà più importanti del mondo dell’intrattenimento online. Ormai anche in Italia alcuni YouTuber hanno raggiunto vette di popolarità altissime, quasi paragonabili a quelle delle star della televisione, e gli utenti spesso si chiedono come venga sostenuto economicamente il loro lavoro online.
Le domande che vengono fatte con maggior frequenza sono quelle relative a come YouTube paga i video. Si vuole scoprire il modo in cui vengono calcolati i guadagni dei video maker che operano sulla piattaforma e l’iter che bisogna seguire per attivare la monetizzazione dei filmati su un account.
L’argomento – sarò sincero – è molto vasto, andrebbe approfondito in più di un articolo. Ma oggi cercherò di essere ugualmente esaustivo facendo una panoramica generale sulle strade che uno YouTuber può intraprendere per guadagnare soldi tramite i suoi video.
Prima è bene chiarire come YouTube paga i video, ossia il criterio in base al quale vengono ricompensati gli YouTuber. Questo criterio è il CPM (costo per mille impressioni) e si tratta della somma che gli sponsor versano a YouTube per visualizzare i loro messaggi promozionali ogni 1000 video. La cifra è variabile a seconda dei mesi ma facendo una media relativa all’anno scorso possiamo dire che si attestata sui 7 euro, quindi 7 euro, lordi, incassati ogni 1000 visualizzazioni su un video con pubblicità.
A questo punto verrebbe spontaneo chiedersi se tutti i video possono essere monetizzati e tutti i canali possono ottenere una partnership. La risposta è no. Affinché si possa guadagnare con i filmati su YouTube occorre rispettare le regole del portale, bisogna quindi postare i propri contenuti con una certa frequenza (diciamo almeno un video a settimana), non bisogna inserire musiche o frammenti di video coperti da copyright nelle proprie produzioni (a meno che non se ne abbia il permesso), non si devono copiare video da altri canali, non si devono pubblicare contenuti violenti o sessualmente espliciti ecc. Insomma, ci si deve comportare bene!
Chiariti questi punti fondamentali direi di scoprire in dettaglio come attivare la monetizzazione dei video tramite la partnership YouTube ufficiale. La procedura per ottenere il “via libera” alla monetizzazione da parte di Google è alquanto lunga e macchinosa, è anche per questo che hanno avuto successo i network di terze parti! Ad ogni modo, per richiedere una collaborazione al colosso di Mountain View occorre collegarsi a questa pagina di YouTube, cliccare sulla voce Richiedi collocata accanto alla dicitura Monetizzazione e compilare il modulo che si apre.
Entro tre mesi si riceve una risposta e se il canale viene ritenuto in linea con i requisiti minimi di YouTube (le regole di “buon comportamento” elencate in precedenza più il numero di iscritti e visualizzazioni, che pure giocano un ruolo fondamentale) viene attivata la monetizzazione sui video.
I guadagni derivati dalle pubblicità vengono versati sull’account Adsense dello YouTuber che poi può riscuoterli una volta superata la soglia di pagamento prevista dal servizio. Per maggiori informazioni consulta questa pagina della guida ufficiale Adsense e la pagina di Google in cui viene spiegato come diventare partner di YouTube.

Sono decisamente più sbrigative le pratiche di collaborazione con i network esterni, i quali, come già detto, si pongono come intermediari fra lo YouTuber e YouTube “prestando” la propria partnership con il portale ai collaboratori ritenuti idonei.
In cambio di questa celerità (solitamente bastano pochi giorni per ottenere la partnership) bisogna lasciare il 20–40% dei guadagni derivati dalle pubblicità sui propri video al network, ma ci sono anche dei bonus derivanti dalla collaborazione che permettono di creare contenuti più interessanti e aumentare le views.
Molti network, infatti, offrono accesso a tracce audio o altro materiale audiovisivo protetto da copyright per il quale hanno ottenuto licenze di utilizzo esclusive, promuovono i filmati dei collaboratori sui social network e in alcuni casi forniscono addirittura prodotti da recensire nei video. Senza contare il fatto che possono garantire assistenza quando si hanno segnalazioni per copyright o si necessita di supporto tecnico.

Esistono tantissimi tipi di network, sia italiani che internazionali. Ce ne sono alcuni generici e altri tematici, come ad esempio quelli dedicati al gaming o alle dirette Hangouts. L’importante è sceglierne uno affidabile e valutare attentamente tutti i termini della collaborazione (in primis la durata del contratto). I pagamenti avvengono sempre in base al CPM di YouTube tramite Adsense o altri canali che possono variare da una società all’altra.
Per trovare il network più adatto al proprio canale è possibile cercare i servizi utilizzati dagli YouTuber più famosi sfruttando SocialBlade: basta digitare il nome utente di uno YouTuber nella barra che si trova in alto a destra e cliccare sul pulsante Search, tutto qui. In alternativa si può consultare la classifica dei Top 100 network contenuta in questa pagina del medesimo sito Internet.
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