Il segnale del tuo router non riesce a coprire tutta la casa? Stavi pensando di risolvere il problema con un ripetitore WiFi ma, non
essendo molto ferrato sull’argomento, non sai verso quale
dispositivo orientarti? Nessun problema. Segui i consigli che sto per
darti e cercheremo di trovare insieme il modello di ripetitore più
adatto alle tue esigenze. Ti assicuro che è molto più facile di quello
che immagini.
Cominciamo dalle basi. Prima di acquistare un repeater WiFi (detto
anche range extender) devi accertarti che quest’ultimo sia compatibile
con il modem/router in tuo possesso, anche se non dev’essere
necessariamente della stessa marca. Inoltre devi assicurarti che
comprenda tutte le caratteristiche tecniche di cui hai bisogno. A cosa
mi riferisco? Tranquillo, te lo spiego subito.
Anche se ormai la maggior parte dei repeater è compatibile con tutti
gli standard wireless più recenti, devi verificare che le classi
wireless supportate dal dispositivo siano pari o superiori a quelle
supportate dal router principale. Poi, se intendi collegare
alcuni apparecchi a Internet via cavo, devi verificare che il ripetitore
disponga di un numero sufficiente di porte Ethernet. Ma
adesso cerchiamo di andare con ordine e analizziamo tutte le specifiche
in dettaglio.
Torniamo un attimo sulle classi wireless, ossia dal tipo di Wi-Fi
supportato dai ripetitori: devi sapere che ce ne sono diverse, ognuna
delle quali garantisce una velocità di trasferimento dei dati
differente. Quella denominata wireless 802.11 b (che è la più “datata”) arriva fino a 11 Megabits per secondo, quella 802.11 g arriva fino a 54 Mbps, mentre il wireless classe 802.11 n –
che attualmente è lo standard più diffuso – raggiunge i 450 Mbps. I
modelli di router e repeater più recenti supportano poi
una nuova classe, denominata wireless 802.11 AC, che è in grado di raggiungere gli 1.3Gbps (o 1331 Mbps) di velocità.
Altro aspetto molto importante da prendere in considerazione è quello relativo ai canali radio supportati dal repeater. Se sulla confezione del dispositivo trovi la dicitura dual band significa
che quel ripetitore supporta sia la banda radio a 2.4GHz (quella che
comprende i classici canali da 1 a 14) sia quella a 5GHz, che è meno
soggetta alle interferenze degli altri dispositivi ma ha un raggio
d’azione più corto e non è ancora supportata da tutti i device.
Rimanendo sull’argomento, devi sapere che le classi wireless da b a n
possono sfruttare entrambe le bande radio mentre il nuovo wireless AC
opera solo sulla banda a 5GHz. Questo però non è un problema in
quanto tutti i device dual band e/o wireless AC sono in grado di operare
anche con le classi wireless inferiori e con la banda radio a 2.4GHz,
basta configurarli a dovere.
Altre specifiche che devi valutare prima di acquistare un ripetitore wireless sono quelle che riguardano il numero e il tipo di porte integrate nel dispositivo. Le porte Ethernet
sono quelle che permettono di collegare computer, decoder e altri
dispositivi a Internet tramite cavo e possono essere di vari tipi: ci
sono quelle Fast Ethernet che garantiscono una velocità di trasferimento
dei dati fino a 100Mbps e quelle Gigabit Ethernet che invece permettono
di trasferire i dati a una velocità massima di 1.000Mbps. Poi abbiamo
le porte USB che permettono di mettere in rete dispositivi come stampanti e hard disk e poi ci sono gli ingressi audio,
mediante i quali è possibile trasformare qualsiasi impianto audio
o speaker tradizionale in un dispositivo Wi-Fie riprodurre la musica da
smartphone, tablet o computer con un semplice click.
Un’altra caratteristica che va presa attentamente in considerazione è il supporto al WPS
(acronimo di Wi-Fi Protected Setup), una tecnologia che permette di
mettere in comunicazione due dispositivi wireless – come per l’appunto
un repeater e il modem/router di cui estendere il segnale – con la
semplice pressione di un tasto. Ormai la supportano molti repeater ma io
sconsiglio di non utilizzarla per questioni di sicurezza, in quanto in
passato è stata oggetto di numerose falle di sicurezza. Anzi, se puoi
disattivala anche nel modem/router seguendo le indicazioni che trovi nel
mio tutorial su come mettere la password a una rete Wi-Fi.
Infine, ma non per ordine di importanza, vanno valutate forma e dimensioni del ripetitore.
Esistono infatti repeater estremamente compatti che possono essere
collegati direttamente alla presa elettrica e ripetitori di forma più
“tradizionale” che hanno lo stesso aspetto di un router: scegli quello
più consono alle tue esigenze.
Con questo direi che è tutto. Una volta viste le principali caratteristiche da tenere in considerazione per l’acquisto di un ripetitore WiFi, passiamo dunque ai nomi di alcuni extender più interessanti fra quelli disponibili sul mercato.
Guardi innanzitutto al risparmio? Allora prendi in considerazione il TP-Link TL-WA854RE
che supporta gli standard wireless 802.11b/g/n, include 1 porta
Ethernet e assicura una velocità massima di 300Mbps per il trasferimento
dei dati. Dispone inoltre di un indicatore che mostra il grado di
potenza del segnale WiFi e di un sistema di profili che permette di
memorizzare i dati di accesso di più reti wireless. Per configurarlo,
basta collegarlo alla presa elettrica e associarlo alla rete wireless da
estendere, ci vogliono pochissimi secondi.
Se hai bisogno di qualche porta Ethernet, puoi optare anche per il TP-Link TL-WA830RE
che ha una forma da modem/router tradizionale e include una porta Fast
Ethernet 10/100Mbps. Supporta le classi wireless 802.11b/g/n, quindi
opera solo sulla frequenza a 2.4GHz, include due antenne rimovibili
omnidirezionali.
Il Netgear WN3000RP-200PES è un altro range extender
estremamente compatto e affidabile. Si collega direttamente alla presa
elettrica, ha una coppia di antenne esterne che lo rendono estremamente
efficace e dispone di una porta Fast Ethernet. È compatibile solo con le
reti a 2.4GHz e con gli standard wireless b/g/n (con una velocità di
trasferimento dati fino a 300Mbps) e supporta la tecnologia WPS.
Hai bisogno di un gran numero di porte Ethernet? In questo caso puoi optare per il Netgear WN2000RPT, un ripetitore WiFi
non più recentissimo ma proprio per questo in grado di assicurare un
ottimo rapporto qualità-prezzo. Ha una forma da modem/router
tradizionale, quindi non è propriamente compatto, ma ciò gli consente di
offrire 4 porte Fast Ethernet 10/100 con funzionalità di bridging.
Supporta lo standard wireless N garantendo una velocità di trasferimento
dei dati pari a 300Mbps e include la funzione WPS per l’accoppiamento
rapido alle reti da estendere.
Il TP-Link RE200 è la versione dual band del ripetitore
wireless di cui abbiamo parlato prima, nonché uno dei repeater che
attualmente offrono il miglior rapporto qualità-prezzo. Supporta
il wireless AC garantendo una velocità di trasferimento dei dati pari a
750Mbps (300Mbps a 2.4GHz e 433Mbps a 5GHz), dispone di una porta Fast
Ethernet 10/100Mbps e include tre antenne interne. Da sottolineare anche
la presenza della funzione WPS per associare il dispositivo alle reti
Wi-Fi esistenti mediante la pressione di un semplice tasto.
Hai mai sentito parlare degli adattatori Powerline?
Si tratta di una validissima alternativa ai range extender per chi deve
coprire larghe distanze o deve fare i conti con muri molto spesso, che
non consentono al segnale Wi-Fi di propagarsi a dovere. Per essere più
precisi, si tratta di adattatori che si collegano alla presa della
corrente e permettono ai dati di viaggiare sulla rete elettrica di casa
senza alcuna dispersione di segnale (ammesso che l’impianto elettrico
sia in buono stato).
Il loro funzionamento è semplicissimo: l’adattatore principale si
collega alla presa di corrente e al router, tramite cavo Ethernet. Gli
adattatori secondari si collegano a una presa elettrica ubicata nella
stanza in cui portare la connessione e il gioco è fatto. Attenzione
però, ce ne sono alcuni che funzionano solo tramite cavo Ethernet e non
supportano la connessione wireless. Te ne ho parlato in maniera molto
più approfondita nel mio tutorial su come funziona il Powerline, leggilo e non te ne pentirai.
domenica 13 marzo 2016
Ebook reader: guida all’acquisto
L’idea di avere centinaia di libri sempre con sé, poterli leggere
senza affaticare la vista e acquistarli con un semplice “click” ha
trasformato gli ebook reader in compagni di svago – e
di studio – indispensabili per moltissime persone. Scommetto che anche
tu stai per acquistarne uno, giusto? Allora prenditi cinque minuti di
tempo libero e lascia che ti aiuti a scegliere quello più adatto alle
tue esigenze.
Quando si parla di ebook reader si pensa subito ai Kindle che, di fatto, hanno aperto la strada alla diffusione del libro digitale in tutto il mondo. Fra i loro principali punti di forza c’è la vastissima libreria di Amazon, alla quale si può accedere direttamente dal reader, dal computer o anche da smartphone e tablet (avendo la possibilità di “ordinare” i libri e riceverli direttamente sul Kindle).
Altro servizio molto interessante offerto dall’ecosistema Amazon è Kindle Unlimited, il quale al prezzo di 9,99 euro/mese consente di accedere a 15.000 titoli in lingua italiana e oltre 700.000 titoli in altre lingue senza alcuna limitazione. Il primo mese è addirittura gratis.
Quanto ai formati di ebook supportati, il Kindle permette di leggere tutti i libri nei formati AZW (proprietario di Amazon), TXT, PDF e MOBI ma non “digerisce” i diffusissimi EPUB. Questo però non vieta di convertire gli ePub in AZW o Mobi e copiarli sul dispositivo tramite PC (o addirittura via email!).
Il Kindle di Amazon è disponibile in tre varianti: quella classica denominata Kindle Touch, quella con schermo retroilluminato che si chiama Kindle Paperwhite e quella top di gamma denominata Kindle Voyage. Scopriamole più in dettaglio.
L’attuale modello entry-level dei Kindle. Ha un touch-screen e-ink da 6” con 167 ppi di risoluzione. Monta una memoria interna da 4GB (non espandibile) e misura 169 mm x 119 mm x 10,2 mm per 191 grammi di peso. La sua batteria ha un’autonomia massima di 1 mese. Supporta solo le connessioni Wi-Fi ed è disponibile in due versioni: una più economica con “offerte speciali”, cioè con banner pubblicitari mostrati nel menu iniziale del reader, e una leggermente più costosa senza pubblicità.
Kindle Paperwhite è la versione “intermedia” dell’ebook reader di Amazon. La sua caratteristica principale è la presenza di un sistema per l’illuminazione dello schermo che permette di leggere anche al buio (illuminazione frontale, che non dà fastidio agli occhi). Ha con un display touch e-ink da 6″ con 300 ppi di risoluzione, misura 169 mm x 117 mm x 9,1 mm per 205 grammi di peso (riferito al modello Wi-Fi) e ha una memoria interna da 4GB non espandibile. La batteria dura diverse settimane con una sola carica. È disponibile in due versioni: una solo Wi-Fi e una con supporto 3G che permette di accedere gratuitamente ai servizi di Amazon. Anche il Paperwhite si può acquistare a prezzo scontato se si accetta la visualizzazione di banner pubblicitari sul dispositivo (non mentre si legge).
Il Kindle Voyage rappresenta l’attuale top di gamma nella famiglia degli ebook reader Amazon. Ha uno schermo touch ad e-ink da 6″, 300 ppi di risoluzione, illuminazione dello schermo regolata automaticamente da un apposito sensore, tasti soft touch per sfogliare le pagine e materiali costruttivi più pregiati rispetto agli altri modelli. Misura 162 mm x 115 mm x 7,6 mm e pesa 180 grammi (nella versione solo Wi-Fi). È disponibile nelle versioni Wi-Fi e 3G con accesso gratuito ai servizi Amazon, con e senza banner pubblicitari.
- La scelta del display – tutti gli ebook reader sono
equipaggiati con dei display a e-ink, cioè ad inchiostro digitale, che
non hanno retroilluminazione e non affaticano la vista, ma come fare a
scegliere quello migliore? Te lo spiego subito.
- Risoluzione/densità – affinché si abbiano dei testi definiti e comparabili, in termini qualitativi, a quelli dei libri stampati, gli ebook reader devono avere dei display con un alto numero di PPI (cioè di punti per pollice). Maggiore è il numero dei PPI e maggiore è il livello di definizione dei contenuti su schermo.
- Touch-screen – se le differenze in termini di densità/risoluzione possono “ingannare” gli utenti meno esperti, è decisamente più facile distinguere gli ebook reader che hanno un touch-screen da quelli che ne sono sprovvisti. Ma a cosa serve un touch-screen nell’ambito degli ebook reader? Ad esempio a sfogliare le pagine, evidenziare i testi o selezionare i contenuti su schermo, ma l’elenco potrebbe andare avanti a lungo. Ormai tutti i principali modelli di ebook reader sono touch, e funzionano piuttosto bene, ma ci sono anche degli utenti che preferiscono farne a meno per evitare interazioni involontarie con il display. Sta a te scegliere da che parte stare (anche se personalmente ti consiglio i dispositivi con touch-screen).
- Illuminazione – gli ebook reader di fascia media hanno un sistema di illuminazione dello schermo che permette di leggere anche al buio. Da sottolineare che non si tratta di un sistema a retroilluminazione, come quello usato su smartphone e tablet, ma di un’illuminazione diretta del display (per giunta regolabile) che non affatica la vista. Gli ebook reader di fascia alta dispongono anche di un sensore di luminosità in grado di regolare automaticamente il livello di luminosità dello schermo in base alla luce dell’ambiente circostante.
- L’importanza della connessione Internet – la maggior parte degli ebook reader si può collegare a Internet in Wi-Fi. Ciò permette di scaricare libri senza passare per il computer, controllare le definizioni dei termini sulle enciclopedie online e condividere contenuti sui social network. Alcuni modelli “premium” supportano anche la connessione in 3G, ma si tratta di una funzione tutt’altro che fondamentale. Se vuoi risparmiare, puoi comprare un ebook reader economico senza connessione Internet ma – ti avverto – per utilizzarlo dovrai scaricare i libri sul PC e a trasferirli “manualmente” sul device.
- Store e servizi associati – quando si sceglie un ebook reader, si sceglie anche un sistema di servizi e applicazioni ad esso associati. Tali “ecosistemi” sono composti dai negozi digitali che utilizziamo per acquistare i libri sugli ebook reader (es. Amazon per i Kindle o Mondadori Store per i Kobo), le applicazioni che ci permettono di sincronizzare i nostri ebook su smartphone e tablet e altri servizi più o meno utili tesi a semplificare la nostra vita. Ma ovviamente non sono tutte rose e fiori. Anche se estremamente comodi, questi “ecosistemi” sono quasi sempre chiusi. Questo significa che, per esempio, se si acquista un libro su Kindle Store bisogna leggerlo per forza su un dispositivo Kindle o su una app ufficiale di Kindle.
- Formati di file supportati – i libri digitali possono essere in vari formati: PDF, ePub, AZW, Mobi ecc. La maggior parte degli ebook reader è in grado di leggerli tutti senza problemi, ma ci sono delle “eccezioni eccellenti”. I Kindle di Amazon, ad esempio, non consentono l’apertura dei file ePub. Per ovviare al problema bisogna scaricare un software di conversione degli ebook (es. Calibre) sul PC e convertire i file ePub in formati “digeriti” dal Kindle (es. AZW o Mobi).
- Memoria – i libri elettronici non occupano molto spazio, non sono “pesanti” in termini di MB, ma prima di acquistare un ebook reader è comunque opportuno verificare la capacità di archiviazione del dispositivo. Anche perché molti di questi device non offrono la possibilità di espandere la memoria tramite schede SD esterne.
Quando si parla di ebook reader si pensa subito ai Kindle che, di fatto, hanno aperto la strada alla diffusione del libro digitale in tutto il mondo. Fra i loro principali punti di forza c’è la vastissima libreria di Amazon, alla quale si può accedere direttamente dal reader, dal computer o anche da smartphone e tablet (avendo la possibilità di “ordinare” i libri e riceverli direttamente sul Kindle).
Altro servizio molto interessante offerto dall’ecosistema Amazon è Kindle Unlimited, il quale al prezzo di 9,99 euro/mese consente di accedere a 15.000 titoli in lingua italiana e oltre 700.000 titoli in altre lingue senza alcuna limitazione. Il primo mese è addirittura gratis.
Quanto ai formati di ebook supportati, il Kindle permette di leggere tutti i libri nei formati AZW (proprietario di Amazon), TXT, PDF e MOBI ma non “digerisce” i diffusissimi EPUB. Questo però non vieta di convertire gli ePub in AZW o Mobi e copiarli sul dispositivo tramite PC (o addirittura via email!).
Il Kindle di Amazon è disponibile in tre varianti: quella classica denominata Kindle Touch, quella con schermo retroilluminato che si chiama Kindle Paperwhite e quella top di gamma denominata Kindle Voyage. Scopriamole più in dettaglio.
L’attuale modello entry-level dei Kindle. Ha un touch-screen e-ink da 6” con 167 ppi di risoluzione. Monta una memoria interna da 4GB (non espandibile) e misura 169 mm x 119 mm x 10,2 mm per 191 grammi di peso. La sua batteria ha un’autonomia massima di 1 mese. Supporta solo le connessioni Wi-Fi ed è disponibile in due versioni: una più economica con “offerte speciali”, cioè con banner pubblicitari mostrati nel menu iniziale del reader, e una leggermente più costosa senza pubblicità.
Kindle Paperwhite è la versione “intermedia” dell’ebook reader di Amazon. La sua caratteristica principale è la presenza di un sistema per l’illuminazione dello schermo che permette di leggere anche al buio (illuminazione frontale, che non dà fastidio agli occhi). Ha con un display touch e-ink da 6″ con 300 ppi di risoluzione, misura 169 mm x 117 mm x 9,1 mm per 205 grammi di peso (riferito al modello Wi-Fi) e ha una memoria interna da 4GB non espandibile. La batteria dura diverse settimane con una sola carica. È disponibile in due versioni: una solo Wi-Fi e una con supporto 3G che permette di accedere gratuitamente ai servizi di Amazon. Anche il Paperwhite si può acquistare a prezzo scontato se si accetta la visualizzazione di banner pubblicitari sul dispositivo (non mentre si legge).
Il Kindle Voyage rappresenta l’attuale top di gamma nella famiglia degli ebook reader Amazon. Ha uno schermo touch ad e-ink da 6″, 300 ppi di risoluzione, illuminazione dello schermo regolata automaticamente da un apposito sensore, tasti soft touch per sfogliare le pagine e materiali costruttivi più pregiati rispetto agli altri modelli. Misura 162 mm x 115 mm x 7,6 mm e pesa 180 grammi (nella versione solo Wi-Fi). È disponibile nelle versioni Wi-Fi e 3G con accesso gratuito ai servizi Amazon, con e senza banner pubblicitari.
Quando lavori al PC ami infilare le cuffie ed ascoltare la tua musica
preferita, spesso però il volume delle cuffie è troppo basso e non
riesci a concentrarti quanto vorresti. Hai provato ad alzare al massimo
l’indicatore del media player che usi per riprodurre la musica? Sì?
Allora è giunto il momento di ricorrere ad un trucchetto per
oltrepassare il limite del volume standard previsto da Windows.
Segui le indicazioni che sto per darti in questa guida su come amplificare le cuffie e ti assicuro che riuscirai ad alzare un bel po’ il volume delle tue canzoni preferite (e non solo). Naturalmente potrebbe esserci qualche piccola controindicazione sulla qualità del suono, ma ciò è inevitabile quando si alza molto il volume di un brano. Allora, sei pronto ad entrare in azione?
Tutto quello che devi fare se vuoi imparare come amplificare le cuffie è recarti nel Pannello di controllo di Windows e cliccare sull’icona Hardware e suoni. Seleziona quindi la voce Gestisci dispositivi audio nella schermata che compare e fai doppio click sull’icona degli Altoparlanti.
Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Miglioramenti, togli il segno di spunta dalla voce Disabilita tutti gli effetti sonori e mettilo sulle voci Modalità immediata ed Equalizzatore. Dopodiché seleziona la voce Equalizzatore e clicca sul pulsante […] che compare in basso a destra.
Alza dunque gli indicatori dell’equalizzatore e dovresti avvertire immediatamente un aumento del volume sia nelle cuffie che nelle casse del PC. Ti consiglio di alzare gli indicatori di poco, altrimenti come accennato in precedenza potresti avere degli effetti eccessivamente negativi sulla qualità dell’audio riprodotto.
Puoi amplificare le cuffie anche tramite il pannello di controllo specifico per la tua scheda audio (es. Realtek). Per farlo, recati nel Pannello di controllo di Windows e clicca sull’icona Hardware e suoni. Successivamente, vai su Gestisci dispositivi audio, scorri la pagina fino e in fondo e clicca sull’icona della gestione audio della tua scheda audio (es. Gestione audio Realtek).
Nella finestra che si apre, cerca le impostazioni relative agli Altoparlanti, recati nella sezione Effetto sonoro ed attiva la Equalizzazione volume mettendo un segno di spunta sull’apposita voce. Clicca infine sull’icona dell’equalizzatore e porta gli indicatori verso l’alto. Anche in questo caso, gli effetti saranno immediati sia per le cuffie che per le casse del PC. Buon ascolto!
Segui le indicazioni che sto per darti in questa guida su come amplificare le cuffie e ti assicuro che riuscirai ad alzare un bel po’ il volume delle tue canzoni preferite (e non solo). Naturalmente potrebbe esserci qualche piccola controindicazione sulla qualità del suono, ma ciò è inevitabile quando si alza molto il volume di un brano. Allora, sei pronto ad entrare in azione?
Tutto quello che devi fare se vuoi imparare come amplificare le cuffie è recarti nel Pannello di controllo di Windows e cliccare sull’icona Hardware e suoni. Seleziona quindi la voce Gestisci dispositivi audio nella schermata che compare e fai doppio click sull’icona degli Altoparlanti.
Nella finestra che si apre, seleziona la scheda Miglioramenti, togli il segno di spunta dalla voce Disabilita tutti gli effetti sonori e mettilo sulle voci Modalità immediata ed Equalizzatore. Dopodiché seleziona la voce Equalizzatore e clicca sul pulsante […] che compare in basso a destra.
Alza dunque gli indicatori dell’equalizzatore e dovresti avvertire immediatamente un aumento del volume sia nelle cuffie che nelle casse del PC. Ti consiglio di alzare gli indicatori di poco, altrimenti come accennato in precedenza potresti avere degli effetti eccessivamente negativi sulla qualità dell’audio riprodotto.
Puoi amplificare le cuffie anche tramite il pannello di controllo specifico per la tua scheda audio (es. Realtek). Per farlo, recati nel Pannello di controllo di Windows e clicca sull’icona Hardware e suoni. Successivamente, vai su Gestisci dispositivi audio, scorri la pagina fino e in fondo e clicca sull’icona della gestione audio della tua scheda audio (es. Gestione audio Realtek).
Nella finestra che si apre, cerca le impostazioni relative agli Altoparlanti, recati nella sezione Effetto sonoro ed attiva la Equalizzazione volume mettendo un segno di spunta sull’apposita voce. Clicca infine sull’icona dell’equalizzatore e porta gli indicatori verso l’alto. Anche in questo caso, gli effetti saranno immediati sia per le cuffie che per le casse del PC. Buon ascolto!
Come cercare una canzone senza sapere il titolo
Hai un motivetto che ti frulla in testa da stamattina ma non riesci a
ricordarti il suo titolo? Hai ascoltato una bella canzone in
radio, vorresti tanto cercarla su Internet ma ti è sfuggito il nome
dell’artista che la canta? Niente panico.
Ormai lo sanno tutti: esistono dei servizi online e delle applicazioni per smartphone che permettono di scoprire il titolo di una canzone semplicemente mettendo il telefono vicino alla fonte del suono (es. la radio o la TV) oppure canticchiandone un pezzo.
Si tratta di soluzioni completamente gratuite e alla portata di tutti, quindi non perdiamo altro tempo e scopriamo subito come cercare una canzone senza sapere il titolo utilizzandole.
Non c’è dubbio. Il metodo più facile per trovare il titolo di una canzone è sfoderare lo smartphone della tasca non appena questa viene trasmessa in radio o in TV e avvicinare il dispositivo alla fonte del suono, ma quali applicazioni servono per compiere quest’operazione? Ce ne sono due che ti consiglio di provare.
Una volta riconosciuta la canzone, Shazam ne mostra titolo, artista e consente di ascoltarla gratuitamente su servizi come Rdio e Spotify. Inoltre vengono forniti dei link per l’acquisto del brano su iTunes, per visualizzare il testo della canzone e leggere una biografia dell’artista. Per maggiori info consulta pure il mio tutorial su come funziona Shazam.
Se utilizzi un iPhone, devi sapere che Shazam è incluso anche in Siri. Questo significa che puoi prendere il telefono, richiamare l’assistente personale di casa Apple (tenendo premuto il tasto Home per qualche istante) e chiedere a Siri: “Che canzone è questa?” per poi avvicinare lo smartphone alla fonte del suono.
Per avviare il riconoscimento di un brano con SoundHound, basta avviarla, pigiare sul logo della app e posizionare lo smartphone vicino alla fonte del suono o fischiettare la canzone da identificare. Entro pochi istanti dovrebbe comparire una schermata con il titolo del brano, l’artista che lo esegue e dei collegamenti rapidi per ascoltare la canzone su Spotify e Rdio o acquistarla su iTunes.
Trovare una canzone di cui non si conosce il titolo dal computer è davvero un gioco da ragazzi con Midomi, uno straordinario sito Internet gratuito (targato SoundHound) che permette di scoprire il titolo di una canzone semplicemente canticchiando o fischiettandone un pezzo usando il microfono del PC. Funziona su tutti i principali browser e sistemi operativi e, per usarlo, non occorre installare programmi sul PC.
Per provare Midomi, non devi far altro che collegarti alla sua pagina principale e cliccare prima sul pulsante Click and Sing or Hum (che si trova in alto al centro) e poi su Consenti per autorizzare il sito (e Flash player) a usare il microfono del tuo PC. Adesso, canticchia o fischietta un pezzo della canzone di cui vuoi scoprire il titolo per circa 10-20 secondi e clicca sul pulsante Click to stop per stoppare la registrazione e avviare la ricerca del brano.
Le ricerche effettuate da Midomi sono molto accurate, quindi nel giro di qualche secondo vedrai comparire una pagina con il titolo della canzone che hai fischiettato/canticchiato o un novero di tre-quattro brani che potrebbero corrispondere a quest’ultima. Clicca dunque sul pulsante play collocato accanto alla copertina del brano trovato e scopri se è davvero la canzone che cercavi ascoltandone una breve anteprima.
In alternativa, se non sei bravo a fischiettare e vuoi riconoscere i brani musicali riprodotti nelle vicinanze del tuo computer, puoi provare anche la versione desktop di Shazam che è disponibile sia per Windows 8.x che per Mac. È semplicissima da usare, proprio come la app per smartphone.
Ormai lo sanno tutti: esistono dei servizi online e delle applicazioni per smartphone che permettono di scoprire il titolo di una canzone semplicemente mettendo il telefono vicino alla fonte del suono (es. la radio o la TV) oppure canticchiandone un pezzo.
Si tratta di soluzioni completamente gratuite e alla portata di tutti, quindi non perdiamo altro tempo e scopriamo subito come cercare una canzone senza sapere il titolo utilizzandole.
Non c’è dubbio. Il metodo più facile per trovare il titolo di una canzone è sfoderare lo smartphone della tasca non appena questa viene trasmessa in radio o in TV e avvicinare il dispositivo alla fonte del suono, ma quali applicazioni servono per compiere quest’operazione? Ce ne sono due che ti consiglio di provare.
Shazam
Shazam è probabilmente la app più famosa del suo genere. È gratuita, facilissima da usare e disponibile per tutte le principali piattaforme mobile: iPhone, Android e Windows Phone. Spiegare come funziona è quasi superfluo, basta avviarla, pigiare sul logo della app e mettere il telefonino vicino alla fonte del suono.Una volta riconosciuta la canzone, Shazam ne mostra titolo, artista e consente di ascoltarla gratuitamente su servizi come Rdio e Spotify. Inoltre vengono forniti dei link per l’acquisto del brano su iTunes, per visualizzare il testo della canzone e leggere una biografia dell’artista. Per maggiori info consulta pure il mio tutorial su come funziona Shazam.
Se utilizzi un iPhone, devi sapere che Shazam è incluso anche in Siri. Questo significa che puoi prendere il telefono, richiamare l’assistente personale di casa Apple (tenendo premuto il tasto Home per qualche istante) e chiedere a Siri: “Che canzone è questa?” per poi avvicinare lo smartphone alla fonte del suono.
SoundHound
Anche SoundHound è disponibile per tutte le principali piattaforme mobile: Android, iPhone e Windows Phone, e il suo funzionamento è praticamente identico a quello di Shazam. È ugualmente efficace nel riconoscere i brani riprodotti nei paraggi ma offre in più la possibilità di trovare il titolo di una canzone semplicemente fischiettandola.Per avviare il riconoscimento di un brano con SoundHound, basta avviarla, pigiare sul logo della app e posizionare lo smartphone vicino alla fonte del suono o fischiettare la canzone da identificare. Entro pochi istanti dovrebbe comparire una schermata con il titolo del brano, l’artista che lo esegue e dei collegamenti rapidi per ascoltare la canzone su Spotify e Rdio o acquistarla su iTunes.
Trovare una canzone di cui non si conosce il titolo dal computer è davvero un gioco da ragazzi con Midomi, uno straordinario sito Internet gratuito (targato SoundHound) che permette di scoprire il titolo di una canzone semplicemente canticchiando o fischiettandone un pezzo usando il microfono del PC. Funziona su tutti i principali browser e sistemi operativi e, per usarlo, non occorre installare programmi sul PC.
Per provare Midomi, non devi far altro che collegarti alla sua pagina principale e cliccare prima sul pulsante Click and Sing or Hum (che si trova in alto al centro) e poi su Consenti per autorizzare il sito (e Flash player) a usare il microfono del tuo PC. Adesso, canticchia o fischietta un pezzo della canzone di cui vuoi scoprire il titolo per circa 10-20 secondi e clicca sul pulsante Click to stop per stoppare la registrazione e avviare la ricerca del brano.
Le ricerche effettuate da Midomi sono molto accurate, quindi nel giro di qualche secondo vedrai comparire una pagina con il titolo della canzone che hai fischiettato/canticchiato o un novero di tre-quattro brani che potrebbero corrispondere a quest’ultima. Clicca dunque sul pulsante play collocato accanto alla copertina del brano trovato e scopri se è davvero la canzone che cercavi ascoltandone una breve anteprima.
In alternativa, se non sei bravo a fischiettare e vuoi riconoscere i brani musicali riprodotti nelle vicinanze del tuo computer, puoi provare anche la versione desktop di Shazam che è disponibile sia per Windows 8.x che per Mac. È semplicissima da usare, proprio come la app per smartphone.
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